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Studiosicurezza

Archivi mensili: Novembre 2013

Lavorare in sicurezza: il Libretto di benvenuto in cantiere

Il Comitato Paritetico Edile di Bolzano ha realizzato un utile opuscolo per datori di lavoro e lavoratori in merito alla formazione e sicurezza nei cantieri edili.

  La pubblicazione, in forma di fumetto, individua le indicazioni da tener sempre presente per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori.

 

In particolare:

  • rispettare le disposizioni e le istruzioni fornite dall’azienda
  • utilizzare correttamente macchine ed attrezzature
  • predisporre i dispositivi di protezione individuale e collettiva
  • formazione ed informazione dei lavoratori
  • nominare gli addetti al primo soccorso e all’antincendio

Gru a torre, il manuale e la check-list per lavorare in sicurezza

 

La gru a torre è la macchina che trova maggior impiego nei cantieri per il sollevamento dei carichi.

Il CTP di Torino ha pubblicato un manuale che fornisce tutte le indicazioni e i requisiti minimi di sicurezza previsti dalle norme per l’utilizzo delle comuni macchine di sollevamento.

 

Nel documento vengono descritti

  • gli elementi costituenti le gru a torre (stabilizzatori, carro di base, zavorra di base, elementi di braccio, carrello, etc.)
  • i dispositivi di sicurezza (limitatore di carico massimo e di grande velocità, limitatore di movimento, finecorsa di sollevamento, rotazione, etc.)
  • i dispositivi di comando e di controllo (posto di manovra, disposizione di comando)
  • i fattori di rischio
  • le istruzioni per l’installazione e l’uso (verifiche preventive al posizionamento della gru, divieti per l’installazione e l’uso, etc.)
  • gli approfondimenti su impianti elettrici, interferenze e sollevamento di persone
  • gli adempimenti normativi (documentazione, controlli e verifiche, attività di formazione, informazione e addestramento)

Sono presenti, infine, annotazioni tecniche e riferimenti normativi.
Insieme al manuale è fornita una check-list contenente una serie di indicazioni da seguire.

Il Manuale


La Check List

Che Tempo che fa e che farà

Cresce sempre di più l’interesse nel vedere come si evolvono le previsioni metereologiche ora per ora, soprattutto visti gli ultimi stravolgimenti climatici degli ultimi tempi.

In questo articolo invece vi illustriamo un sito che, permette di vedere immagini satellitari  del meteo in tempo reale in italia e non solo,ovvero il movimento dei banchi nuvolosi, mostrando la loro evoluzione nelle ultime 3 ore, cosa che può suggerire anche ai meno esperti, quali cambiamenti  avverranno nelle ore successive, e con la possibilità di espandere la visione metereologica a livello europeo, o zoomando quasi a livello regionale.

Il sito di cui vi parliamo è: SAT24immagini satellitari meteo

Per chi invece vuole vedere l’evoluzione delle temperature nelle prossime ore ecco un altro sito molto interessante ovvero: Meteox
vi mostra una previsione dell’evoluzione delle temperature nelle prossime 72 ore tramite un’animazione video, in modo semplice da capire, non dovrete fare altro che associare il colore con cui è colorato la vostra regione, con la scala posta sotto, dove il color arancio corrisponde a temperature tra i 20 e i 30 gradi centigradi, verde tra 0 e 10 gradi e celeste corrisponde a temperature sotto lo zero, mentre a lato trovate il giorno della previsione con relativo orario.

immagini satellitari meteo temperature

Se volete vedere l’evoluzione delle piogge

Fonte: http://www.giardiniblog.com/immagini-satellitari-meteo/

Privacy – Nuove regole per fermare le “chiamate mute”

 

Nuove regole per fermare le “chiamate mute”
Il Garante interviene sulle pratiche di telemarketing più invasive e apre una consultazione con gli operatori

L’Autorità prescrive ai call center misure per ridurre questo disturbo che provoca allarme sociale. “Se alcune pratiche di marketing telefonico vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro”, dice il presidente Soro. Al Garante sono arrivate numerose segnalazioni di chiamate in cui, alla risposta, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore, “in alcuni casi anche per 10-15 volte di seguito”

Utenti più tutelati contro le “telefonate mute”. Gli operatori di telemarketing dovranno adottare specifiche misure per ridurre drasticamente questo tipo di disturbo che provoca diffuso allarme sociale. Numerosissime sono state infatti le segnalazioni al Garante privacy per la ricezione di telefonate nelle quali, una volta risposto, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore; in alcuni casi, anche per 10-15 volte di seguito.

All’esito delle verifiche effettuate, l’Autorità ha accertato che il problema deriva dalle impostazioni dei sistemi centralizzati di chiamata dei call center, rivolte a massimizzare la produttività degli operatori. Per eliminare tempi morti tra una telefonata e l’altra, infatti, il sistema genera in automatico un numero di chiamate superiore agli operatori disponibili. Queste chiamate, una volta ottenuta risposta, possono essere mantenute in attesa silenziosa finché non si libera un operatore. Il risultato è appunto una “chiamata muta”, che può indurre comprensibili stati di ansia, paura e disagio nei destinatari.

L’Autorità, per eliminare gli effetti distorsivi di questa pratica commerciale, senza penalizzare l’efficienza delle imprese di telemarketing, ha stabilito precise regole:

1) i call center dovranno tenere precisa traccia delle “chiamate mute”, che dovranno comunque essere interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell’utente;

2) non potranno verificarsi più di 3 telefonate “mute” ogni 100 andate “a buon fine”. Tale rapporto dovrà essere rispettato nell’ambito di ogni singola campagna di telemarketing;

3) l’utente non potrà più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema dovrà generare una sorta di rumore ambientale (ad es. con voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio) per dare la sensazione che la chiamata non provenga da un eventuale molestatore;

4) l’utente disturbato da una chiamata muta non potrà essere ricontattato per una settimana e, al contatto successivo, dovrà essere garantita la presenza di un operatore;

5) i call center saranno tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate “mute” effettuate per ciascuna campagna, così da consentire eventuali controlli.

Sulle misure individuate nello schema di provvedimento generale il Garante ha avviato una consultazione pubblica, invitando tutti i soggetti interessati (ad esempio associazioni di categoria, lavoratori, consumatori) ad inviare commenti e osservazioni (all’indirizzo chiamatemute@gpdp.it) entro 60 giorni dalla pubblicazione del relativo avviso sulla Gazzetta ufficiale.

“E’ importante garantire la massima produttività dei call center, ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico – ha dichiarato il Presidente dell’Autorità, Antonello Soro – vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro. E’ prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette “chiamate mute” vengano drasticamente ridotte”.

Roma, 19 novembre 2013

Le semplificazioni del Decreto del Fare

 

 

 

Una guida per saperne di più

Il decreto legge n. 69 del 2013 (cosiddetto “decreto del Fare”), convertito con la legge 9 agosto 2013, n. 98, contiene numerosi provvedimenti (definite da governo e ministri “misure di semplificazione“) che sono anche frutto delle attività di misurazione degli oneri burocratici e di consultazione dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni condotte dal Dipartimento della funzione pubblica.
Oltre a interventi di carattere generale, indispensabili per dare certezza ai tempi di conclusione delle pratiche, quale l’indennizzo automatico e forfettario, vi sono numerose misure che consentiranno di ridurre i costi burocratici, di contribuire a rimettere in moto gli investimenti e di agevolare la ripresa in settori chiave. Il provvedimento interviene, infatti, su adempimenti burocratici particolarmente costosi per le imprese.

La Guida (visibile sotto) ha la finalità di far conoscere e utilizzare le nuove semplificazioni che potranno far risparmiare tempo e denaro a imprese e cittadini. Inoltre, contiene apposite sezioni di approfondimento per chi vuole saperne di più.

Tra gli argomenti contenuti in questa brochure che alleghiamo, vi sono:
– Indennizzo per il mancato rispetto dei tempi. Viene sancito il diritto all’indennizzo automatico e forfettario: in caso di mancato rispetto dei tempi previsti per la conclusione di una pratica, l’amministrazione è tenuta a corrispondere una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 2.000 euro.

– Date uniche per i nuovi obblighi. Le nuove disposizioni adottate dalle varie amministrazioni dello Stato dovranno fissare la data di efficacia dei nuovi obblighi al 1° luglio o al 1° gennaio successivi all’entrata in vigore delle nuove norme.

– Semplificazioni in agricoltura e per l’edilizia, ovvero misure per agevolare la ripresa dei settori in forte crisi, come i tempi certi per il rilascio dei permessi di costruire, autorizzazioni da richiedere allo sportello unico, meno comunicazioni di inizio attività per quanto riguarda vendite al dettaglio in occasioni di sagre o su internet.

– Lavoro. Semplificazioni sugli adempimenti formali o sulle informative, riduzione degli oneri amministrativi, senza però abbassare i livelli di tutela sostanziale, anche per le prestazioni lavorative di breve durata.

– Procedure più semplici per ottenere la cittadinanza.

– Zone a burocrazia zero. Possibilità di individuare su tutto il territorio nazionale zone non soggette a vincolo paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico. Semplificazione del procedimento per l’autorizzazione paesaggistica, con tempi più brevi per i pareri dei soprintendenti.

– Eliminazione di certificazioni sanitarie, come i certificati di idoneità psico-fisica o i certificati di sana e robusta costituzione per l’assunzione o per lo svolgimento di alcune attività lavorative, che non sono più ritenuti utili.

– Il decreto legge del Fare contiene numerose semplificazioni in materia fiscale. In particolare, le disposizioni riguardano la disciplina della responsabilità fiscale negli appalti, le comunicazioni telematiche all’Agenzia delle Entrate per i titolari di partita IVA, la riscossione mediante ruolo (rateazione, vendita del bene pignorato, pignoramento dei beni strumentali, espropriazione immobiliare ed ipoteca, compensi di riscossione) la gestione delle entrate tributarie o patrimoniali, dei comuni e delle società da essi partecipate.

Per eventuali approfondimenti e informazioni, c’è il numero verde gratuito “Linea Amica”: 803001.
Oppure i siti internet:
www.lineaamica.gov.it
www.semplificaitalia.gov.it
www.impresainungiorno.gov.it

Obbligo POS dal 1° gennaio per i Professionisti, ma manca il decreto attuativo

Dal 1° gennaio 2014 chi vende beni o presta servizi dovrà accettare i pagamenti con carta di debito, si resta però ancora in attesa del decreto attuativo

Dal 1° gennaio 2014, tutti coloro che svolgono “attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali”, quindi anche i professionisti, dovranno accettare anche pagamenti effettuati con carte di debito (e non di credito), quindi dovranno installare un Pos. Lo prevede l’art. 15, commi 4 e 5, del D.L. n. 179/2012. L’effettiva entrata in vigore della misura è però subordinata all’emanazione di un apposito decreto attuativo da parte del Ministero dello Sviluppo economico, che però non è ancora stato emanato.

 
Attenzione però, perchè la legge non prevede sanzioni per chi non si dota del POS e non è in grado di accettare pagamenti con il bancomat.
Aggiornamento del 23 dicembre 2013
Il 1° gennaio 2014, salvo rinvii dell’ultima ora nel Milleproroghe, scatta l’obbligo per i professionisti di dotarsi del Pos. Un obbligo, però, senza sanzioni e che attende ancora un regolamento attuativo. La bozza del provvedimento – anticipata dal Sole 24 Ore – stabilisce che l’obbligo valga solo per i professionisti con fatturato sopra i 200mila euro e per i pagamenti oltre i 30 euro, almeno per una prima fase fino al 30 giugno 2014.
 
Aggiornamento del 27/02/2014

27/02/2014 – Proroga del POS obbligatorio per i professionisti al 30 giugno 2014
L’art. 9, comma 15-bis, al fine di consentire agli interessati di adeguarsi all’obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carta di debito (POS), proroga il differimento al 30 giugno 2014 dell’obbligo previsto dall’articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni.
Ricordiamo che, di fatto, l’obbligo di POS per i professionisti era già slittato al 28 marzo 2014, a seguito della tardiva pubblicazione del decreto attuativo che avrebbe dovuto definire le modalità di applicazione dei pagamenti mediante carte di credito. Decreto che è stato pubblicato solo il 27 gennaio 2014 sulla G.U. n. 21 (Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 24 gennaio 2014) e che è entrato in vigore dopo sessanta giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e, quindi, appunto il 28 marzo 2014.

Scuola Edile Cuneo – Catalogo Corsi Sicurezza 2013-2014

Nuova edizione del ricco catalogo della Scuola Edile di Cuneo.

Interessante, non solo per iscriversi ai corsi, ma anche per tutte le attente informazioni necessarie per districarsi negli innumerevoli obblighi formativi,

  • i riferimenti legislativi,
  • i contenuti,
  • la certificazione rilasciata
  • i destinatari,
  • i prerequisiti,

 

E’ presente anche il prezziario dei corsi e, al fondo la domanda di pre-Iscrizione.

 

Scuole: sì alla trasparenza, ma senza violare la privacy

Scuole: sì alla trasparenza, ma senza violare la privacy

Graduatorie on line e moduli di iscrizione solo con dati pertinenti. No alla pubblicazione sul web dei nomi degli studenti le cui famiglie sono in ritardo nel pagamento della retta per la mensa. Vietato diffondere telefono e indirizzo di personale scolastico e studenti.

In occasione dell’avvio dell’anno scolastico, il Garante per la privacy ricorda alle scuole di ogni ordine e grado la necessità di tenere presente alcuni principi stabiliti nei provvedimenti adottati in questi anni in materia di trasparenza in ambito scolastico, a tutela dei dati degli studenti e dei lavoratori che operano nel mondo dell’istruzione. Numerosi sono, infatti, i casi in cui istituti e pubbliche amministrazioni, per un’errata interpretazione della normativa sulla trasparenza o per semplice disattenzione, rendono accessibili informazioni che dovrebbero restare riservate, mettendo in questo modo a rischio la riservatezza e la dignità delle persone.

Le graduatorie

Il Garante è intervenuto più volte contro illeciti compiuti nella pubblicazione on line di graduatorie di vario tipo, le quali spesso contengono dati personali non pertinenti o eccedenti le finalità istituzionali perseguite.

Alcuni Comuni, ad esempio, hanno pubblicato on line le graduatorie di chi ha diritto ad usufruire del servizio di scuolabus includendo tra le varie informazioni liberamente accessibili, non solo i dati identificativi dei bambini, ma anche l’indirizzo di residenza e il luogo preciso dove lo scuolabus li avrebbe fatti salire e scendere. La diffusione di questi dati, oltre a comportare una violazione della normativa, può rendere i minori facile preda di malintenzionati.

Un altro caso frequente riguarda la pubblicazione sui siti Internet degli istituti delle graduatorie di docenti e personale amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) per consentire a chi ambisce a incarichi e supplenze di conoscere la propria posizione e punteggio. Tali liste, giustamente accessibili a tutti, non devono però contenere, come in diversi casi segnalati al Garante, i numeri di telefono e gli indirizzi privati dei candidati. Questa illecita diffusione dei contatti personali incrementa, tra l’altro, il rischio di esporre i lavoratori a forme di stalking o a possibili furti di identità.

Il servizio mensa

Il Garante ricorda che è illecito pubblicare sul sito della scuola il nome e cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del servizio mensa. Lo stesso vale per gli studenti che usufruiscono gratuitamente del servizio in quanto appartenenti a famiglie con reddito minimo o a fasce deboli. Gli avvisi messi on line devono avere carattere generale, mentre alle singole persone ci si può rivolgere con comunicazioni di carattere individuale.

A salvaguardia della trasparenza sulla gestione delle risorse scolastiche, restano ferme le regole sull’accesso ai documenti amministrativi da parte delle persone interessate.

L’iscrizione a scuole e asili

Gli istituti scolastici e gli asili nido, così come i Comuni, devono predisporre con cura i moduli di iscrizione di bambini e studenti, così da non chiedere alle famiglie informazioni personali eccedenti e non rilevanti. Particolare attenzione deve essere posta sull’eventuale raccolta di dati sensibili, come quelli sulle condizioni di salute e sull’appartenenza etnica o religiosa. Il trattamento di questi dati, oltre a dover essere espressamente previsto dalla normativa, richiede infatti speciali cautele e può essere effettuato solo se i dati sensibili sono indispensabili per l’attività istituzionale svolta: non è questo il caso della semplice iscrizione a scuola.

L’Autorità segnala, infine che, allo scopo di fornire un quadro organico in materia di protezione dei dati personali nel mondo della scuola, e affrontare nel contempo le problematiche legate all’uso di Internet e delle nuove tecnologie, verranno adottate presto specifiche Linee guida in materia.

Roma, 11 settembre 2013

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